C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins

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C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins

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  • Confronto dei prezzi C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins

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  • Altre Informazioni C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins

Il C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins è un prodotto di alta qualità. Per la manutenzione ottimale di queste alette si consiglia di lavarli con acqua dolce dopo ogni utilizzo, e evitare che si secchi con la luce solare colpisce direttamente su di loro. Si consiglia di asciugare con un asciugamano o all'ombra per aumentarne la durata e la manutenzione.

Per selezionare lembi deve prendere in considerazione la sua lunghezza e la durezza. A valori più alti ottenere più potenza, ma più forza è necessaria. P er fare questo prima di lembi selezione devono essere consapevoli della nostra preparazione fisica. Qui i dettagli, materiali di durezza e lunghezze C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins .

Le alette sono uno degli elementi essenziali per il successo sport subacquei e sono assolutamente necessari al fine di rendere al massimo il vostro sport acquatici. Ha cominciato a diffondere negli ultimi anni del 1930 dal Oweb Churchill. Da allora l'evoluzione delle pinne è stato incredibile, ma in fondo il C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins hanno lo stesso obiettivo, per migliorare la nostra mobilità con il minimo sforzo.

Caratteristiche del prodotto C4 Fuego 30 T700 Vgr Carbon Fins


C4 Fuego 30 T700 VGR Carbon Fins:

Pinne C4 Fuego VGR - T 700

Top fiber quality : MEGAFORCE T 700
Nelle pinne FUEGO VGR luso della nuova fibra MEGAFORCE T 700, filato di tipo HT ( Hight Tensile ), consente, grazie alla sua resistenza superiore del 40% rispetto al filato standard T300 ed al medesimo modulo elastico ( Tensile Modulus ), di incrementare significativamente la resistenza alla frattura delle pinne.

Per comprendere quale importanza abbia, ai fini della resistenza alla frattura, una fibra di maggiore resistenza e di pari modulo elastico, come il MEGAFORCE T 700, basta considerare quali sono gli sforzi e come sono distribuiti. Linizio di frattura di una pala avviene quando, per eccessiva flessione, si sollecita il materiale con un raggio di curvatura minimo, superando i valori di resistenza.
Se ipotizziamo una sezione della pala e si analizzano gli sforzi nei vari strati o lamine, si scopre che durante la flessione, la lamina esterna ha un raggio di curvatura maggiore rispetto alla lamina che è sulla faccia interna della pala. La lamina esterna viene quindi sottoposta a flessione e trazione, il suo lato opposto a flessione e compressione. La lamina che sarà posta nel mezzo della sezione , sarà sollecitata solo a flessione.
Con questi sforzi, la pala inizierà a fratturarsi quando lo strato esterno, quello maggiormente sollecitato a trazione, non reggerà più lo sforzo applicato. Se questo strato o lamina ha una superiore resistenza del 40%, ne deriverà che inizierà a fratturrasi per carichi di trazione superiori del 40%.
E quindi fondamentale che questi strati o lamine ( quelli esterni della pala ) abbiano grande resistenza. La resistenza di una lamina la si incrementa tramite due parametri: la dimensione fisica della lamina ( tessuti grossi e/o pesanti ) e filati di elevata resistenza, come il MEGAFORCE T 700.


Il fliato MEGAFORCE T 700 ha un allungamento percentuale a rottura del 2,1%, rispetto all 1,5% dello standard T300. Questo migliora la flessibilità ed ulteriormente la resistenza alla rottura, grazie a questo si riesce a raggiungere una curvatura di piega più accentuata delle pinne.

Importante, sia ai fini della resistenza che della flessione, il fatto che il filato MEGAFORCE T 700 abbia modulo elastico standard identico al T300. Un modulo elastico superiore renderebbe la pinna estremamente rigida. Una pinna rigida non si flette e perciò non funzionerebbe come deve. Per ridurre la rigidezza della pala e consentirne la flessione, bisognerebbe usare lamine più sottili ( tessuti leggeri ) e perciò meno resistenti. Questa è la ragione che rende inidonei luso di filati HM ( Higt Modulus ) e tessuti leggeri per la costruzione di pinne.

Le pale C4 in carbonio sono composte di più strati di fibre e hanno una laminazione progressiva per ottenere la voluta e necessaria curva di flessione parabolica.
Tra le tante possibili, la curva ideale parabolica è quella che la densità dellacqua impone naturalmente ai pesci, questa è quella più funzionale al nostro scopo. Se osserviamo un pesce che nuota, noteremo come la sua testa ( per noi il piede ) sia sostanzialmente ferma, mentre il corpo si flette, via via che ci si avvicina alla coda, in modo sempre più accentuato.
La linea di flessione del pesce è perciò parabolica, anche se ad una ossevazione sommaria sembra sia solo la coda a piegarsi. Nel pesce, come nella pinna, tutta la superficie interressata si flette, poco verso la testa ( il nostro piede ) e maggiormente nella parte finale della coda ( il termine della pala ) con una curvatura tipica delle parabole ( una funzione parabolica semplice è x = y2 ).
Se consideriamo una pala, come fosse una mensola incastrata nel piede e sottoposta a carico uniformemente distribuito, osserveremo che le sezioni via via distanti dal piede si fletteranno solo se le precedenti le supportano, ovvero le prime devono piegare meno.
Una pala che fletta in modo visibile vicino al piede non consentirà allultimo tratto di lavorare al meglio, ottennedo così solo un parziale sfruttamento delle sue caratteristiche dimensionali.
Quindi, questo tipo di pale non possono lavorare completamente in modo parabolico, è sbagliato affermarlo, ma bensì in modo quasi uniforme e ciò è il contrario di quella che è una credenza comune supportata da osservazioni sommarie e cattiva informazione.
Una pala che lavori con curvatura quasi uniforme, non segue certamente quello che è il nuoto dei pesci, ai quali non insegnamo certo come flettere in modo efficente le pinne.

Le pale C4 FUEGO VGR si estendono sino al tallone del piede consentendo così la massima trasmissione di energia.

Le pale C4 FUEGO VGR hanno la sezione più sollecitata aumentata del 15%. Inoltre la posizione delle viti di fissaggio è stata volutamente allontanata dalla piega della pala per rendere nullo leffetto di intaglio dei fori. La combinazione dellaumentata sezione resistente, dell-assenza dei fori sulla sezione sollecitata e della variazione della laminazione delle pale C4 FUEGO VGR ha consentito il raggiungimento in test di laboratorio di una resistenza alla frattura superiore del 40% rispetto alle pale di tipo standard.
Gli eccellenti risultati sportivi ottenuti con le pale C4, dal 1990 ad oggi, sono la sicura garanzia delle prestazioni dei nostri prodotti e della correttezza delle scelte tecniche.

VGR - Variable Geometry Rails
I water-rails, inventati da C4 nel 1994, svolgono la funzione di controllare, incanalandola, lacqua sulla pala. Essi rendono la pinneggiata stabile, la pinna si muove come guidata su due binari, le prestrazioni sono esaltate dalla totale mancanza di effetto "derapage".

Nell-apnea pura, dove la prestazione è eseguita in condizioni controllate, in acque tranquille, in un percorso rettilineo con carichi costanti, la prestazione si ottiene con la combinazione di minimo consumo di energia e massima velocità.
Differenti sono le esigenze della caccia, dove è richiesta facile manovrabilità, scatto repentino e carichi variabili, dovuti, sia alle esigenze di caccia, sia alle variabili condizioni meteomarine.

Perciò la cosa principale richiesta alle pinne, è la loro adattabilità alle mutevoli condizioni di lavoro a cui sono sottoposte. Come sappiamo, il miglioramento delle prestazioni, si ottiene sempre adattando in modo specifico le caratteristiche dellattrezzo, alle esigenze dellazione.
Esigenze variabili richiedono variazioni nelle attrezzature. Una cosa sola buona per tutto vuol dire accontentarsi di prestazioni normali e questo non è nella nostra filosofia.

I water rails VGR ( Variable Geometry Rails ) introducono un nuovo concetto nel sistema di controllo della quantità dacqua lavorata dalle pinne. Con essi, la canalizzazione dei filetti fluidi si modifica progressivamente secondo la zona e la piega della pala, migliorando i rendimenti.

Sappiamo che a causa del movimento indotto dal piede sulle pinne, la velocità di scorrimento dellacqua sulla pala si incrementa, passando dal piede al termine della pala. E questo che causa la spinta propulsiva delle pinne. Con i water rails VGR, si modificano in modo progressivo i volumi dacqua lavorati, seguendo le variazioni di velocità della stessa nelle progressive sezioni della pala.
Un ulteriore vantaggio dato dai water rails VGR è di assumere in lavoro una particolare forma delle sezioni ad " L " che riduce fortemente le turbolenze tra lo strato dacqua in movimento sulle pale, rispetto a quello statico del mare.

La quantità dacqua lavorata dai water rails, cambia secondo le loro dimensioni. Water rails bassi lavorano poca acqua, se alti ne lavorano di più.
A pari condizioni di materiali, superfici e di energia applicata, più acqua viene lavorata, maggiore è la spinta. E per questo che le pale lunghe spigono di più di quelle corte, perchè lavorano più acqua.
A pari condizioni, lacqua lavorata diventa quella controllata dai water rails, che servono i più grandi possibili, per lavorarne il massimo possibile, questo compatibilmente con la risposta elastica dei materiali, la durezza, le geometrie e dimensioni delle pinne. Compito del progettista amalgamare materiali, sforzi e dimensioni per ottenere bassi consumi di ossigeno ed alte velocità.
Perciò i water rails VGR hanno le massime dimensioni possibili per ogni sezione delle pinne, per velocizzare al massimo possibile i volumi di acqua lavorati.

Ciò che serve, dove e quando serve, è così che si ottengono maggiori velocità e risparmio di energia, come è con i water rails VGR.
TRASMISSIONE DELLENERGIA: LA POSIZIONE PIEDE - PALA
Quale è la migliore posizione per il piede rispetto alla pala o viceversa-
Per rispondere a questa domanda è necessario osservare attentamente lapplicazione dello sforzo e come viene eseguito il movimento, sia per il piede sia per la pala.
Nelle pinne, la scarpa definisce la reciproca posizione di piede e pala, gli elementi che collega.
Alcuni aspetti tecnici che influenzano le posizioni reciproche di piede e pala sono inevitabili, altri si possono modificare.
È facilmente evidente come alluomo sia naturale appoggiare la parte inferiore del metatarso per applicare uno sforzo, come ad esempio sui pedali di una bicicletta, salendo i gradini di una scala o correndo. Quel punto del piede è la zona dove si riesce ad esercitare naturalmente la massima forza ed il massimo spostamento, ovvero ad esercitare il massimo lavoro con le gambe (lavoro = forza x spostamento).
La pala di una pinna è meccanicamente definibile come una mensola sottoposta ad un carico uniformemente distribuito. Si identifica quindi, in funzione della flessione, un punto di baricentro del carico applicato ed una sua distanza dal punto di incastro della mensola, nel nostro caso coincidente con la piega della pala, dove essa fuoriesce dalla scarpetta.
Il braccio di leva resistente a cui è applicato il carico indotto dal movimento della pala è calcolabile come la distanza tra le proiezioni, sullasse teorico di avanzamento del sub in acqua, o asse longitudinale, dei punti del metatarso e del baricentro del carico applicato alla pala. Esso è direttamente proporzionale alla resistenza che il sub deve vincere per muovere la pala. Più questa distanza è ridotta, meno fatica si farà.
Nelle C4 FUEGO VGR, con il piede avanzato sulla pala di 7 cm (rispetto a scarpe standard) la riduzione del braccio di leva resistente è di oltre il 20%, con i conseguenti vantaggi in riduzione di energia richiesta.

TRASMISSIONE DELLENERGIA: LA POSIZIONE PIEDE - PALA
Quale è la migliore posizione per il piede rispetto alla pala o viceversa-
Per rispondere a questa domanda è necessario osservare attentamente lapplicazione dello sforzo e come viene eseguito il movimento, sia per il piede sia per la pala.
Nelle pinne, la scarpa definisce la reciproca posizione di piede e pala, gli elementi che collega.
Alcuni aspetti tecnici che influenzano le posizioni reciproche di piede e pala sono inevitabili, altri si possono modificare.
È facilmente evidente come alluomo sia naturale appoggiare la parte inferiore del metatarso per applicare uno sforzo, come ad esempio sui pedali di una bicicletta, salendo i gradini di una scala o correndo. Quel punto del piede è la zona dove si riesce ad esercitare naturalmente la massima forza ed il massimo spostamento, ovvero ad esercitare il massimo lavoro con le gambe (lavoro = forza x spostamento).
La pala di una pinna è meccanicamente definibile come una mensola sottoposta ad un carico uniformemente distribuito. Si identifica quindi, in funzione della flessione, un punto di baricentro del carico applicato ed una sua distanza dal punto di incastro della mensola, nel nostro caso coincidente con la piega della pala, dove essa fuoriesce dalla scarpetta.
Il braccio di leva resistente a cui è applicato il carico indotto dal movimento della pala è calcolabile come la distanza tra le proiezioni, sullasse teorico di avanzamento del sub in acqua, o asse longitudinale, dei punti del metatarso e del baricentro del carico applicato alla pala. Esso è direttamente proporzionale alla resistenza che il sub deve vincere per muovere la pala. Più questa distanza è ridotta, meno fatica si farà.
Nelle C4 FUEGO VGR, con il piede avanzato sulla pala di 7 cm (rispetto a scarpe standard) la riduzione del braccio di leva resistente è di oltre il 20%, con i conseguenti vantaggi in riduzione di energia richiesta.

IDRODINAMICA: POSIZIONE ED ANGOLO PALA
La minima resistenza idrodinamica si ottiene quando il sub, posto in verticale, testa verso lalto, con le pinne completamente stese, osservato lateralmente, ha lungo un solo asse i centri teorici di rotazione delle articolazioni: il bacino, il ginocchio, la caviglia, il metatarso e le pale.
Questo si realizza solo se la pala delle pinne è posta come nelle C4 FUEGO VGR, sotto il metatarso del piede, con l-opportuna forte angolazione, oltre 23° nelle C4 FUEGO VGR.
Viceversa, con scarpe tradizionali e/o pale poco inclinate, si crea un disassamento delle pale rispetto al corpo del sub. Questo obbligherà il subacqueo ad inarcare la schiena durante la pinneggiata (necessariamente simmetrica) per poter procedere con moto rettilineo.
Inarcare la schiena aumenta la sezione frontale del sub riducendo lidrodinamica. Sia linarcare la schiena sia laumento di resistenza idrodinamica causano sottrazione di energia, dannosa alla durata dell-apnea ed alla sicurezza.
Quando il disassamento delle pale rispetto al sub è significativo si possono insorgere danni alle articolazioni di ginocchia e caviglie. Con le C4 FUEGO VGR ciò non succede, lergonomia è al massimo livello.
Le scarpe C4 FUEGO VGR sono realizzate considerando le esigenze dell-idrodinamica, sia perché hanno forme ampiamente raggiate e la sagomatura chiusa della scarpa, sia per lassenza dei longheroni. Lassenza dei longheroni ha ridotto sensibilmente la sezione frontale della scarpa riducendo le resistenze idrodinamiche relative.

LA SCARPA ANATOMICA DESTRA E SINISTRA
La calzata delle pinne è un aspetto determinante per lefficacia delle stesse. La scarpa è lelemento primario nella catena cinematica di trasmissione dellenergia dal piede alla pala: migliore sarà il collegamento, più energia sarà trasferita al movimento.
Una pinna sub ha un ottimo rendimento se la scarpa ha una buona ergonomia, adattandosi perfettamente al piede. Perciò abbiamo realizzato scarpe anatomiche destre e sinistre, con una regolazione personalizzata della chiusura della scarpa.
Una scarpa singola, che costringa il piede o che lo lasci libero di muoversi parzialmente dentro di essa, è stata sino ad ora la normale condizione con cui tutti i sub si sono confrontati, scegliendo tra quanto dolore sopportare o quanta energia inevitabilmente disperdere.
Le C4 FUEGO VGR eliminano semplicemente questi problemi allorigine: migliorano sensibilmente la calzata, dando più confort e più efficacia al gesto atletico.
La forma della calzata C4 è stata creata elaborando, in funzione delle esigenze dei sub in apnea, le migliori scarpe da corsa per atletica, a garanzia di eccellente ergonomia.
Lottima anatomia delle scarpe C4 FUEGO VGR ha consentito luso di un polimero di buona tenacità a garanzia di un-eccellente trasmissione di energia senza per questo ridurre il confort.
La scarpa è stata progettata a spessori differenziati, ottenendo così resistenza diversa nelle varie parti e ottimizzando la trasmissione di energia.
La scelta di realizzare scarpe senza i tradizionali longheroni di collegamento ha spostato il baricentro del peso delle pinne verso il piede rendendole sensibilmente più leggere nella pinneggiata.
Lassorbimento di energia dovuto ai longheroni delle scarpette tradizionali, misurato nei test compiuti dal Politecnico di Padova, è risultato essere del 55% nel ciclo di isteresi. Nelle C4 FUEGO VGR questa quantità di energia non è assorbita dalla scarpa a tutto vantaggio delle prestazioni.
In un facile confronto con pinne a schema tradizionale balza evidente a tutti il superiore confort dovuto alla calzata anatomica destra e sinistra rispetto alla calzata unica delle pinne standard.

REGOLAZIONE DELLA CHIUSURA
La possibilità di realizzare una regolazione millimetrica e personale della scarpa, tramite lapposito laccio elastico di cui sono dotate le C4 FUEGO VGR, consente la migliore adattabilità della scarpa al piede.
È un sistema simile a quello a cui tutti siamo abituati con le scarpe terrestri, scarpa destra e sinistra, con lacci di chiusura.
Per il piede, in acqua o in terra, il confort e la trasmissione di energia sono identica cosa. Avere la possibilità di regolare "su misura" la pressione di chiusura è il massimo che un sub possa desiderare dalle sue pinne!
Il laccio agisce su cinque punti e la regolazione va eseguita una volta sola, a secco. Una volta decisa la pressione della chiusura e bloccato il laccio con un nodo (vedi pagina istruzioni di montaggio) ci si dimentica di essa e si utilizzano le C4 FUEGO VGR al pari delle pinne tradizionali, calzandole e sfilandole come si è normalmente abituati.
Grazie alla possibilità di allargare e stringere le scarpe sarà possibile, cambiando solo i lacci, luso di calzari di differente spessore, adattando così le pinne C4 FUEGO VGR alle necessità della temperatura stagionale.
Il sistema di regolazione tramite un laccio elastico è stato scelto dopo avere provato innumerevoli soluzioni, come cerniere, fibbie, agganci vari e velcro. Nessuna di queste ha dato, per una ragione o laltra, migliori risultati del laccio elastico.
È una soluzione pratica, semplice, rimediabile in caso di problemi anche su di un-isola sperduta, basta un pezzo di sagola. Non è di metallo e non arrugginisce, non è un meccanismo e non si incastra, non ha molle, non si apre accidentalmente, non intaglia il polimero della scarpa, pesa pochissimo, distribuisce la pressione su ben cinque punti, consente per la calzata la necessaria elasticità della scarpa, è molto sicuro, è una soluzione estremamente "marina" e di basso costo, cosa che non nuoce.
In caso di rottura accidentale del laccio in immersione, questa avverrà necessariamente in un tratto del laccio. Lattrito che la restante parte di esso continuerà ad esercitare nei fori della scarpa, impedirà l-improvviso allentarsi della chiusura, consentendo luso delle pinne con grande sicurezza.

Le pinne C4 FUEGO VGR sono assemblate con viti di fissaggio senza lausilio di collanti a garanzia di facile intercambiabilità.
Le pinne C4 FUEGO VGR sono disponibili in cinque taglie:
European sizes: 39/40 - 41/42 - 43/44 - 45/46 - 47/48
US/Canada sizes: 7-7½ - 8-8½ - 11½ -12 - 13-13½
UK sizes: 6½-7 - 7½-8 - 8½-10 - 11-11½ - 12½-13
C4 FUEGO VGR 25 soft 800 x 190 mm
C4 FUEGO VGR 30 medium 800 x 190 mm
C4 FUEGO VGR 40 hard 800 x 190 mm

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